Oggi, 4 ottobre, si festeggia San Francesco.
Essendo io cresciuta in una famiglia non religiosa (per dirla con un eufemismo ^_^) pensando a San Francesco la mia cultura generale si limitava a un vago “è il patrono d’Italia”.
Tutt’al più, ricordavo quel satto che predicava agli uccelli e che una volta, da qualche parte, si dice abbia domato un lupo.
Il fatto che mia sorella si chiami Francesca ha aggiunto un motivo alla festa, ma anche una complicazione: perché lei aveva il patrono d’Italia, mentre il mio santo poche settimane dopo non se lo ricordava mai nessuno 🙂
Donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova.
San Francesco
Nell’ultimo anno, però, mi sono molto avvicinata alla figura di San Francesco, grazie agli studi fatti per la documentazione del mio romanzo ambientato nel Medioevo, giusto qualche decina d’anni dopo la sua predicazione.
Studiando, ho scoperto non solo un periodo meraviglioso che non smetto di approfondire, ma anche questa figura emblematica e rivoluzionaria, che ha segnato davvero un punto di svolta nella storia non solo religiosa, e che ha avuto una carica talmente eversiva che per poco i suoi diretti successori non furono spazzati via come eretici.
Francesco incarna e raccoglie quasi consapevolmente le contraddizioni del suo mondo, e allo stesso tempo rappresenta un esempio umano valido in ogni tempo.
Insieme alla fede, elemento imprescindibile della sua vita come del periodo storico, Francesco dimostra anche la forza di una verità nel momento in cui la siamo, e non semplicemente “la diciamo” o “la diffondiamo”.
Naturalmente, sono presenti tantissimi contributi e articoli per capire meglio la figura di San Francesco. Ne propongo qualcuno che mi è piaciuto leggere, senza la pretesa di esaustività, ma solo come primi passi di un percorso di conoscenza personale.
Sul sito ufficiale del convento dei cappuccini di Assisi è presente inoltre un primo percorso per conoscere la vita e le opere del santo, con degli interessanti focus sui luoghi e sui personaggi della sua vita.
Dal meraviglioso Palazzo di Sichelgaita, Federica Garofalo ci parla di Francesco come poeta, e per farlo intervista direttamente il poeta Davide Rondoni, autore del saggio “Salvare la poesia della vita. In cammino con i poeti e Francesco”.
Gioberti lo definì “Il più santo degli Italiani e il più italiano dei santi”. Per me, Francesco d’Assisi è un uomo lieto, un uomo che ha fatto la scoperta della letizia grazie ad un incontro d’amore. Che cosa sia la letizia lo spiega egli stesso, per bocca dell’anonimo autore dei Fioretti: in pratica è il contrario del Carpe Diem di Orazio, e può derivare solo dall’incontro con l’Infinito.
Da Francesco poeta – Il palazzo di Sichelgaita
Restando sulla bibliografia ufficiale, il classicone: “San Francesco d’Assisi” di Jacques Le Goff, edizioni Laterza, è un saggio che include anche una riflessione sulla storia, e su come la figura di Francesco sia stata oggetto non tanto e non solo di numerose strumentalizzazioni, ma di un tentativo di farne “oggetto di storia totale, storicamente e umanamente esemplare”.
Significativa una intervista fatta allo storico francese, poco prima della sua scomparsa, nella quale Le Goff spiega la sua relazione con la figura di Francesco e lo paragona all’altro Francesco: Papa Bergoglio.
Per lei qual è l’aspetto centrale della figura di San Francesco?
I due Francesco – L’ultima intervista a Jacques Le Goff
“La modernità. Di fronte alla nuova società in mutazione egli individua chiaramente il problema della ricchezza e delle disuguaglianze.
[…] Nel XIII secolo, per soddisfare i bisogni dell’economia e in particolare del commercio, l’uso del denaro diventa sempre più importante. Questa evoluzione produce però alcuni eccessi contro cui si batte San Francesco.
Un altro saggio a mio avviso da non perdere è quello di Chiara Frugoni: “La Cappella degli Scrovegni di Giotto”.
L’edizione contiene anche un DVD con un bellissimo documentario che mostra la Cappella subito dopo il restauro, accompagnato dal commento della storica, che oltre a trasmetterci le sue conoscenze in modo chiaro e semplice si serve delle immagini e dei simboli per elaborare nuove interpretazioni – questa è proprio una delle caratteristiche della divulgazione di Frugoni, che personalmente trovo irresistibile.
Giotto, contemporaneo di Francesco, lo ha rappresentato nel modo che è familiare anche a noi oggi, e la sua iconografia è forse la più fedele e indicativa del periodo, dei significati, delle interpretazioni e dei contrasti di quel momento storico.
Ce lo spiega bene Philippe Daverio, un divulgatore che invece non amo particolarmente, ma che in “Giotto e il Trecento” riesce a darci in modo rapido ed efficace delle coordinate valide, con in più delle ottime illustrazioni.
Un libro che come questi di arte riguarda San Francesco “di sbieco” è “Francesco e la povera Dama. Chiara d’Assisi. il romanzo d’ una vita” di Giovanni Gigliozzi. Non avrei manco saputo che esisteva, e non lo avrei potuto consigliare, se non me lo fossi trovato in cantina e avessi iniziato a sfogliarlo.
Con uno stile d’altri tempi, prolisso ed enfatico, Gigliozzi riesce comunque ad affascinare: racconta la storia di Santa Chiara, la donna che amò Francesco e da lui fu riamata, con una convinzione e un empito spirituale che forse anche loro avrebbero apprezzato.
Ben più moderno e leggibile da tutti (e non solo dagli appassionati allo stato terminale come me ^^) è “Storia di Chiara e Francesco” di Chiara Frugoni: la medievista è specializzata in studi francescani e con questo saggio che si legge come un romanzo usa le fonti originali, ovvero le lettere che Francesco e Chiara si scrisseri per tutta la vita, per ricostruire il loro amore (amore platonico, forse non è il caso di ricordarlo ma non si sa mai!) e il contesto nel quale hanno lottato per un rinnovamento della fede e della società.
Se avete tempo e vi piacciono i podcast e le lezioni online, cercate su Youtube le conferenze e i tanti interventi di Chiara Frugoni su San Francesco: la precisione, l’accuratezza e la sensibilità di questa storica vi conquisteranno.
Io vi lascio con qualcosa di più breve: una canzone!
Tratta dall’album “L’infintamente piccolo” di Angelo Branduardi, nel quale il musicista e cantautore ha musicato proprio la storia di San Francesco.
(Sta per uscire, tra l’altro, un album che idealmente si ricollega a questo: “Il cammino dell’anima”, incentrato sulla figura e sulle armonie di HIldegard di Bingen. GAUDEAMUS.)
“Il sultano di Babilonia e la prostituta” racconta della predicazione di Francesco alla Crociata, con un piglio che mescola amore e irriverenza, e con la partecipazione di Franco Battiato.
Buon ascolto, buone letture e buon San Francesco!
Chiara ed esaustiva la presentazione di un uomo impresentabile, come sanno esserlo solo i santi.