Ieri è iniziato il Festival del Medioevo, appuntamento importante per tutt* coloro che amano questa epoca storica (inesistente, mi dicono 😀 ) e che vogliono approfondirne gli aspetti.
Dal 25 settembre al 29 settembre la splendida Gubbio sarà il palcoscenico diffuso di una manifestazione complessa e ricca di eventi, conferenze, spettacoli, incontri e approfondimenti.
Nel mio piccolissimo, ci sarò anch’io 🙂 con il mio “libro sul Medioevo”.
O meglio, troverete lì il mio libro: “La cospirazione dell’inquisitore” è lì presente, nel banco di libri storici della scrittrice Elide Ceragioli, insieme ad altri romanzi a tema.
Più precisamente, siamo alla Fiera del Libro Medievale ospitata al Centro Santo Spirito, piazzale Arturo Frondizi 17, ogni giorno del Festival dalle 09:00 alle 18:00.
Elide Ceragioli (qui il suo profilo, sulla pagina del Festival del Medioevo) è autrice di romanzi storici ambientati in epoche diverse, e in particolare in epoca medievale.
Proprio nella cornice del Festival presenterà il suo ultimo romanzo dedicato a una figura preclara di cui si parlerà molto in questa edizione: il romanzo è “Ildegarda e il mistero dell’arciere”, la figura coinvolta è ovviamente Hildegard von Bingen, mistica, santa e nominata recentemente “Dottore della Chiesa”.
La presentazione di “Ildegarda e il mistero dell’arciere” avverrà DOMENICA 29 settembre, alle 12:15, sempre al Centro Santo Spirito in Piazzale Frondizi 17, nella Sala dei Libri.
In un contesto storico-geografico preciso e definito, descritto con pennellate chiare e decise (frutto di ricerca seria e approfondita), Ildegarda di Bingen si trova a vivere e agire incontrando personaggi di ogni estrazione sociale; condivide esperienze e situazioni di vita con le consorelle e i monaci benedettini “vicini di casa”, con nobildonne e cavalieri, prelati e abati, donne, uomini e ragazzi del popolo più umile.
Quasi fosse un giallo-poliziesco il racconto si snoda narrando alcuni omicidi alla cui soluzione Ildegarda dà un contributo essenziale. Fatti e personaggi di fantasia si amalgamano con luoghi, persone e situazioni storiche. Intreccio narrativo e connotazione storica si fondono arricchendosi reciprocamente, senza stridere né contrastarsi, ma esaltandosi e valorizzandosi a vicenda.
Dal sito dell’editore Robin & sons
(Interessante come il personaggio di Ildegarda si presti a storie dal taglio “investigativo”: come ne “Il caso Ildegarda” di Edward Noske.)
Questa edizione del Festival del Medioevo è decisamente la cornice ideale per un libro del genere: il tema di quest’anno è infatti “Donne – L’altro volto della Storia”, e gli interventi sono incentrati sulla valorizzazione dei contributi femminili e delle grandi donne dell’epoca.
Anche nel mio romanzo “La cospirazione dell’inquisitore” ho cercato di fare molta attenzione alla condizione femminile, sia perché la protagonista è una donna, Elisa degli Altoviti, sia perché ella si trova incastrata in una situazione difficile proprio perché è una donna, sia perché il tema femminile mi interessa anche nella vita, quindi mi viene naturale considerarlo in tutte le narrazioni in cui mi impegno.
Questo aspetto è stato sottolineato da molte lettrici e lettori.
Una frase mi fa subito amare Elisa e comprendo che anche Giulia è poco disponibile a sbrodolamenti romantici: “Alina gironzolava nervosa, nelle vesti da signora colorate di azzurro e lilla, ornate di piccole perle e seta toscana: sembrava una farfalla. Trovandosela che le svolazzava intorno, Elisa l’avrebbe volentieri schiacciata con uno scarpone.”
Romina Braggion, recensione su Il Diario di Errebì
Fantastica Elisa! 😈
La giovane vedova possiede la consapevolezza della sua condizione, pensa, è piuttosto acculturata. Questo trittico pericoloso esplode nell’abitudine della sciagurata: parlare, esternare con impeto i suoi pensieri, sentimenti e timori.
La figura di Elisa spicca su tutte le altre non solo perché è la protagonista assoluta della storia ma anche perché l’autrice ha voluto esaltare la sua figura di donna coraggiosa che in epoca difficile non si arrende nonostante le difficoltà e le credenze sbagliate e ingiuste.
Raffaella, recensione su The Reading’s Love blog
Terzo aspetto notevole di questo romanzo è la figura della protagonista Elisa. Forte sarebbe stata la tentazione di trasformarla in una figura proto-femminista, e gli elementi ci sono tutti: la debolezza intrinseca del suo status personale, la possibilità di perdere l’ultima rendita che le permette autonomia economica, il naturale sospetto per l’indipendenza di pensiero coniugata a una capacità di seduzione che è insita nel rapporto femminile/maschile, ma distorta dalla società patriarcale in un veicolo di tentazione demoniaca.
Franco Ricciardiello, recensione su PULP libri
Ecco, Giulia Abbate riesce a sfuggire a tutte queste trappole. Elisa non mette mai in discussione il potere maschile, i rapporti di forza, la liceità di una giustizia che oggi ci appare perversa, se non per quanto riguarda il naturale sopruso di una struttura sociale modellata sull’autorità maschile, contro la intrinseca debolezza del femminile, tanto più odioso quando si esercita su bambine.
Davvero un libro coinvolgente e interessante, con un’ambientazione descritta magistralmente e dettagliata, che ti permette di immergerti nella storia così come nelle tribolazioni dei protagonisti. Ti ritrovi a pensare, a vivere, in quel periodo e ritengo non ci sia complimento migliore per un romanzo storico. Il libro ha anche il pregio, secondo me, di far riflettere sulle condizioni non solo delle donne, ma in generale delle persone di quel tempo.
Isabella, recensione su Il confine dei libri
“La cospirazione dell’inquisitore” vi aspetta alla Fiera del Libro Medievale, insieme ai Romanzi storici di Elide Ceragioli.
Buon Festival del Medioevo!